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Vigor Bovolenta – Oltre la rete dell’amore
E come la definisci una vita così? Tanto intensa da finire prima della metà di quello che gli altri mediamente vivono. 202 cm di cuore, 202 cm di cuore pazzo. Un cuore grande capace di vincere 4 World League, 2 europei e una Coppa del Mondo. Un gigante per reggere la sconfitta contro l’Olanda in finale alle Olimpiadi di Atlanta 1996. Un cuore buono per corteggiare e conquistare Federica Lisi, sua collega pallavolista, donna con una straordinaria forza di volontà ed un cuore forse migliore di colui che lei stessa ama. Eccolo lì, il cuore di Vigor Bovolenta suggerire ai polmoni di cacciare quel po’ di fiato per dire ai compagni di squadra: Mi gira la testa, mi sto sentendo male; aiutatemi.
Vigor Bovolenta, gigante dal cuore buono
Lo ha visto il cuore buono di Vigor che il suo corpo stava cedendo. Era il 24 marzo del 2012 e Vigor Bovolenta non aveva esitato molto a 37 anni ad accettare di aiutare Forlì a risalire dalla B2 alla serie A2 a cui avevano rinunciato. Eppure quel progetto non andrà in porto, Bovolenta lascerà il campo in ambulanza e non ci tornerà più. Il suo Cuore Buono accarezzava i suoi quattro bambini e la sua amata moglie Federica e volava oltre la rete degli affanni quotidiani. 4 figli ed un semino, lasciato piantato nel fertile amore della sua compagna. Una gravidanza nel periodo del dolore, del lutto. Il quinto figlio: Andrea. Un tie break tra la vita e la morte, tra la gioia e il dolore, tra un corpo che cade affranto ed uno che nasce ignaro di tutto. Come puoi definire una vita così? La vita di Vigor Bovolenta e della sua amata famiglia; un amore che non finirà mai. Buonanotte.