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Steffi Graf vs Natasha Zvereva. 1988. Roland Garros. Gli appassionati di tennis ricorderanno sicuramente quel match senza storia. Quel giorno la Graf (più battagliera del solito) decise di giocare un tennis duro, con pochi fronzoli, pronta a dinostrare al mondo di essere la più grande tennista dell’ultimo ventennio. E noi siam convinti che quel giorno, la teutonica di ferro, avrebbe sconfitto chiunque.
Un match senza storia
Siamo arrivati alla finale del Roland Garros. Steffi Graf vs Natasha Zvereva è il match conclusivo. Gli spettatori sono carichi, ma quel che nessuno sa è che di lì a breve lo spettacolo terminerà. La Zvereva, appena 17enne si chiama ancora Natalia (appena un anno dopo si ribellerà al partito sovietico che le prenderà il 90% dei guadagni ottenuti durante i tornei, cambiando il nome da Natalia a Natasha). Arriva in finale con il marchio della predestinata, colei che diventerà la nemesi della Graf, pronta a sconfiggerla già a questo scontro. Probabilmente nasce proprio da qui la furia della valchiria tedesca, vogliosa di dimostrare che la ragazzina russa dovrà ancora farne di strada se vorrà arrivare ai suoi livelli. Inizia il match. 34 minuti dopo terminerà. Già, avete sentito bene. 34 minuti e un 6-0; 6-0; che non lascia spazio ad interpretazioni. La Zvereva umiliata (di li a breve instaurerà un sodalizio con la tennista Gigi Fernandez che la porterà a vincere tantissimi trofei; i due infatti diventeranno una delle coppie del tennis più vincenti di sempre) assisterà taciturna e con le lacrime agli occhi alla premiazione. La Graf darà inizio a quello che sarà il suo Grande Slam, dimostrando al mondo del tennis di essere ancora, sempre e solo lei (Seles permettendo), la regina incontrastata del circuito.