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Settebello – L’incompiuta di Gaudì e lo sconforto reale.
Il 1992 oltre ad essere fonte d’ispirazione per il buon Stefano Accorsi, fu l’anno che vide una gara di pallanuoto entrare nella storia dello sport nello stesso preciso momento in cui essa andava in scena.
Piranha contro trucioli
Così il capitano della nazionale spagnola Estiarte commentò quella finale; sostenendo che in quella vasca aveva visto dei Piranha (il settebello) inveirsi contro dei trucioli spagnoli. Ma andiamo per gradi.
Al cospetto dei reali di Spagna
Siamo ai Giochi Olimpici di Barcellona, la nazionale del Sergente di Belgrado Ratko Rudic riesce a raggiungere la finale contro i padroni di casa della Spagna. Oltre diciottomila le persone sugli spalti, reali compresi. Gara epica, senza esclusioni di colpi. L’Italia parte bene e per quasi tutta la gara rimane in vantaggio; la Spagna non ci sta. Il pubblico amico spinge la propria nazionale così come con il grande torero Dominguin, sperando di riuscire nel miracolo di matare il toro Azzurro. A 37” dalla fine gli Iberici riescono a pareggiare. Con il pubblico a favore e un arbitraggio a dir poco favorevole, tutti iniziano a credere nella remuntada. Ed infatti così fu.
Una corrida acquatica
Al secondo tempo supplementare un rigore del capitano Estiarte a 42″dalla fine porta gli spagnoli in vantaggio. Sembra finita. Ma come tutti ben sappiamo, non sempre in una corrida a perdere è il toro. Così a 20 secondi dalla fine Ferretti riagguanta il pareggio in modo insperato. Da questo momento in poi la partita assume un aspetto epico; non si tratta più di una semplice gara sportiva, ma di una vera lotta senza esclusioni di colpi. In campo e fuori le due squadre fanno scintille e le espulsioni si susseguono.
Il Settebello in trionfo
Al 6° tempo supplementare e a soli 32” dalla fine, l’Italia riesce a portarsi in vantaggio con Gandolfi che, ben smarcato da Fabretti, riesce a trafiggere con un’incornata il portiere Rollan. Il panico e lo sgomento dei diciottomila tifosi spagnoli è palpabile. La Spagna ci prova, ha poco tempo, ma come spesso accade in una finale, il sogno si infrange sulla traversa. Per il Settebello è oro, è leggenda, per un Momento di Sport indimenticabile.