Martina Scavelli, arbitri e regole: la risposta della Fipav

credit immagine: Mentnafunangann – Own work.

Il post di Martina Scavelli, arbitro di Serie B di pallavolo continua a tenere banco. Martina con un post su Facebook ha ufficializzato il suo ritiro a causa della regola che di fatto “punisce” o declassa un arbitro se il suo peso non rientra in alcuni parametri. Regole che Martina ha accettato ma non condiviso, stanca di “esser pesata come una mucca” e che le sue buone prestazioni in campo fossero rese vane dal malus del peso. Un post che ha fatto scalpore e che è arrivato dritto al cuore della Fipav (Federazione Italiana Pallavolo) che ha cercato di rispondere e fare chiarezza.

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La lettera di Martina Scavelli

La risposta della Fipav

La normativa federale sui valori massimi di BMI (indice di massa corporea) e circonferenza addominale è già in vigore dalla stagione 2017/18 per tutti gli arbitri, compresi gli addetti di staff impiegati nei campionati nazionali (in realtà introdotta da oltre dieci anni per gli arbitri federali di Serie A e dunque successivamente estesa), sulla base di una delibera del Consiglio Federale che deriva dal recepimento di una normativa della Federazione Internazionale per motivazioni sanitarie: l’health management plan programme. La Fipav, dovendo rispettare la regolamentazione internazionale ha fatto propria la normativa e da quel momento ha fatto sì che tali parametri vengano costantemente rispettati per il corretto e regolare svolgimento delle proprie attività sportive.
Obiettivo primario della normativa internazionale in oggetto è la salvaguardia dello stato di salute della classe arbitrale che, come si potrà immaginare, è costantemente informata e aggiornata su eventuali cambiamenti dei regolamenti stessi.
Ovviamente la Federazione Italiana Pallavolo e il suo settore ufficiali di gara all’inizio di ciascuna stagione agonistica coinvolge i propri tesserati impegnati nel settore arbitrale affinché conoscano la normativa vigente che, come detto, si pone il principale obiettivo della tutela della salute».

Salute o regole errate?

Da quanto si evince dalla risposta della Fivap, la federazione pare allinearsi semplicemente alle linee guida della Federazione Internazionale in merito alla salvaguardia dei propri tesserati.
Una risposta tecnica che lascia intendere che oltre quel peso si possa avere dei problemi di salute e dunque non si possa svolgere una attività agonistica come quella dell’arbitro di pallavolo (che ricordiamo non corre dietro l’azione). Pur accettando tali risposte, convinti che il sovrappeso possa essere rischioso per chiunque, non capiamo come il peso possa essere pericoloso per arbitrare in Serie B ma la stessa pericolosità per la propria salute si attenui retrocedendo il tesserato ad arbitrare nel campionato regionale. Una risposta, quella data dalla Fipav, che meriterebbe un’altra risposta ed è destinata a far proseguire le polemiche. Noi ci teniamo a ricordare, tuttavia, che Martina Scavelli si è autosospesa, accettando dunque un regolamento di cui è a conoscenza, ma nessuno potrà mai imporre che lei, noi o chiunque altro, debba per forza condividerlo.

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