credit immagine: NL-HaNA, ANEFO / neg. strisce, 1945-1989, 2.24.01.05, numero articolo 933-7445.
Marco Van Basten – L’Ajax nel cuore
Utrecht. Olanda. Nasciamo il 31 Ottobre del 1964. Ci chiamiamo Marcel, ma tutti ci chiamano Marco. Già da piccoli il pallone è un richiamo troppo forte, sembra quasi sia lui a venir da noi. Sarà perchè papà Joop era un calciatore o perchè in quel periodo l’Olanda sta rivoluzionando il modo di vedere il calcio, ma dalle nostre parti si respira football in ogni dove. Sono gli anni delle idee rivoluzionarie di mister Michels, di Johan Cruijff e del calcio totale. Cresciamo leggiadri, eleganti come un cigno, con le idee chiare in testa. A 17 anni un idolo come Cruijff -l’olandese volante- ci propone di far parte del Lancieri dell’Ajax. Un sogno che si realizza; l‘Ajax è quanto di meglio possa esistere per un giovane di 17 anni. I goal arrivano subito, a raffica. Ottima mossa quella di unire tecnica e prestanza fisica, non disdegnando visione di gioco e assist al bacio per i compagni. Vinceremo 3 campionati e 3 coppe dei paesi bassi e la classifica dei marcatori per 4 anni consecutivi, esultando con quel braccio alzato che caratterizzerà ogni nostro goal. Un unico neo. Come il tallone del pelìde Achille, in nostro punto debole comincia a farsi sentire. Ignari di come la nostra caviglia influirà sulla nostra futura vita calcistica, subiremo il primo intervento chirurgico in Svizzera.
Un giorno arriva un dirigente italiano. Pochi capelli, sguardo inquietante, ma simpatico e ben vestito. Pare sia venuto per conto di un Presidente di una squadra di calcio italiana, quella rossonera. Ci racconta dei grandi progetti del dottor Berlusconi, di come voglia comporre una squadra leggendaria -ha appena preso Ruud Gullit, farà sul serio-. Pensiamo. Continua a parlarci di una videocassetta e di come non possa ritornare a Milano senza di noi. Lasciare l’Ajax sarà anche da folli, ma il dottor Adriano Galliani ci ha convinto. Partiamo verso Milano, destinazione San Siro. Con Amsterdam nel cuore e la certezza che un giorno tornereremo; magari da allenatore, chissà. Ma adesso è giunto il Momento di cimentarci con il campionato italiano, la Serie A, il più importante campionato al mondo.
Arrivederci Ajax, andiamo a fare la storia, ti porteremo sempre nel cuore.
Semplicemente Marco Van Basten