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La Maratona di Boston, come ogni altra maratona, è piena di grandi storie di persone normali che vanno là fuori e corrono la gara per motivi speciali.
La speciale corsa di Micah Herndon
Uno di questi corridori durante l’ultima maratona di Boston è stato Micah Herndon. Un ex marine che corre per rendere omaggio a tre ragazzi che hanno servito al suo fianco. Tre uomini che non sono sopravvissuti ad un attacco in Afghanistan nel 2010.
“Corro in loro onore” ha detto Herndon. “Purtroppo loro non sono più qui. Io sono qui e sono in grado di correre. Sono fortunato ad avere ancora tutti i miei arti. Posso ancora essere attivo. Trovo il carburante nella semplice idea che io possa correre. Alcuni non possono farlo. Se ho un crampo di calore mentre corro, se mi fanno male i piedi o mi sto stancando, continuo a dire i loro nomi a voce alta: Ballard, Hamer, Juarez. Ballard, Hamer, Juarez.
A loro è andata molto peggio, quindi corro per loro e le loro famiglie.”
Il veterano, che soffre di disturbo da stress post-traumatico, ha cominciato ad avere problemi al chilometro 35; ma sulle ginocchia, carponi, con le gambe insanguinate, ha voluto ad ogni costo ottemperare a quello che sentiva come un suo irrinunciabile dovere: raggiungere il traguardo. Herndon ha superato la linea del traguardo con l’incredibile tempo di 3 ore e 38 minuti.
Mai arrendersi, nello sport come nella vita.