credit immagine: Angelo Tonelli – Archivio Enzo Vattuone.
Il 1976 è stato indiscutibilmente l’anno magico di Adriano Panatta, consacrato alla storia del tennis per aver battuto ai quarti di finale la leggenda Bjorn Borg nel Roland Garros e conquistarsi in seguito il titolo di campione di Francia. Il tennista azzurro, figlio del custode del Circolo dei Parioli, arriva in territorio
d’Oltralpe subito dopo aver trionfato agli Internazionali di Roma e chiuse l’anno da incorniciare con la
vittoria in Coppa Davis nel mese di novembre, rimasto fino ad oggi l’unico successo italiano nella
competizione.
Panatta vs Borg
Il tabellone francese vede Borg come l’ovvio favorito, reduce da due successi consecutivi nel Grande Slam
di Francia e lanciato verso il terzo titolo. L’italiano Panatta arriva forte dell’ottava posizione nel ranking e
davanti a lui i pretendenti al successo non mancavano: Guillermo Vilas (finalista dell’anno precedente in
Francia), Manolo Orantes (fresco vincitore degli US Open) e Arthur Ashe (campione di Wimbledon).
Adriano Panatta, pur avendo già una discreta esperienza nel Grande Slam di Parigi, non andò mai oltre le semifinali, giunte dopo anni di uscite agli ottavi (1970) e quarti di finale (1972). Sfiorò la finale nel 1973 e poi nuovamente nel 1975 ma lo stato di forma nel 1976 lascia presagire un ottimo risultato per il tennista
azzurro.
I giorni trascorsi dall’impresa romana sono solo due e Panatta dimostra di non aver assorbito al meglio le
fatiche italiane. L’esordio contro il cecoslovacco Pavel Hutka è più ostico del previsto e il romano rischia di
uscire arrivando ad un match-point in favore dell’avversario. In questo frangente però l’azzurro estrae dal
cilindro una magistrale volée in tuffo che cambia le sorti della partita e dell’intero torneo. Panatta vince
senza troppi ostacoli gli ottavi di finale contro lo jugoslavo Zeljko Franulovic e si prepara ai quarti di finale: qui va in scena l’attesissima sfida con Borg.
L’anno magico di Adriano Panatta
I due giocatori sono al terzo scontro nel massimo torneo francese. Una sfida che contrappone due modi
diversi di giocare il tennis: corsa e velocità per lo scandinavo, classe ed eleganza per l’azzurro. I primi due
set sono appannaggio del tennista romano, vincitore in entrambi per 6-3. Una parziale rimonta si ebbe in
occasione del terzo, con il punteggio di 6-2 per Borg, ma la vittoria al tie-break ha evitato la maratona che avrebbe richiesto un quinto set. Si tratta della seconda sconfitta per “l’orso scandinavo” contro Panatta a Parigi e coincidono con le uniche due sfide perse in carriera nel torneo francese.
Il trionfo di Panatta gli apre le porte della semifinale contro Eddie Dibbs, che però non sembra mai essere
stata in discussione: 6-3,6-2 e 6-4. La vittoria sancisce la prima volta in finale per il romano, giungendo a
sfida Harald Solomon. Il 14 giugno 1976 è una data storica per il tennis italiano perché il tricolore verde,
bianco e rosso ha sventolato in terra francese esattamente due settimane dopo il trionfo a Roma: dopo il
titolo di imperatore romano, Panatta divenne re di Francia togliendo dal trono Borg.
Altro tennis e altre generazioni, al momento però la vittoria di Panatta resta l’ultima di un italiano
all’interno del circuito del Grande Slam. Dopo anni di crisi del tennis nostrano, sembra farsi strada una
generazione di talenti che potrebbe togliersi grandi soddisfazioni in un futuro non troppo prossimo.
Dai pronostici si evince che atleti del calibro di Matteo Berrettini e Jannik Sinner potrebbero
raccogliere l’eredità di uno dei tennisti italiani più apprezzati nel mondo. Ce lo auguriamo tutti.