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Giro d’Italia 2018 – Nona Tappa. Pescosannita – Campo Imperatore 224 km. Cominciata la nona tappa di questo Giro. Un giorno speciale per una corsa che oggi compie esattamente 101 anni. Ieri a Montevergine l’ha spuntata Carapaz e noi abbiamo in esclusiva il reale motivo, lo stimolo che ha permesso all’ecuadoregno di imporsi in solitaria:
Richard Carapaz. Nacido en Carchi, Ecuador. Formado en la academia @EquipoLizarte y luego pasó a @Movistar_Team. Ganador de una vuelta del @giroditalia.
Gracias @mario_sabato por tu espectacular narración.
Ecuador en lo mas alto del mundo. pic.twitter.com/KFVUuIk8dv— JuezCntral (@JuezCentralEc) May 13, 2018
Oggi si arriva a Campo Imperatore e la mente ci riporta a quella tappa del 1999, a quel Marco Pantani talento indissolubile, a quegli scatti secchi che non lasciavano scampo agli avversari. Qualche lacrima scende giù dal viso, convinti che non doveva finire così; non doveva finire così.
Comincia la tappa e 14 corridori vanno in fuga: Mickael Cherel (AG2R La Mondiale), Davide Ballerini e Fausto Masnada (Androni – Sidermec), Manuele Boaro e Giovanni Visconti (Bahrain – Merida), Simone Andreetta (Bardiani – CSF), Cesare Benedetti (Bora – Hansgrohe), Tim Wellens (Lotto FixAll), Natnael Berhane (Dimension Data), Hugh Carthy (EF- Drapac), Maxim Belkov (Katusha – Alpecin), Gianluca Brambilla e Laurent Didier (Trek – Segafredo) e Alex Turrin (Wilier – Selle Italia)
I battistrada dopo il GPM riescono a guadagnare fino a 8.30 minuti dal gruppo, anche perchè la squadra della maglia rosa non sembra avere le forze (o forse pura strategia) per gestire l’intera corsa. Gli uomini dell’Astana prendono così l’iniziativa e con un ritmo forsennato ai 24 km all’arrivo riescono a ridurre il ritardo del gruppo maglia rosa a 3.33 minuti. Davanti non vi è accordo, volano parole grosse e Boaro sembra travestirsi del miglior Alberto Sordi, mandando i suoi compagni in un paese dove a quanto pare sembra conoscere bene il primo cittadino.
Ai 15 km Masnada cerca l’allungo, gli uomini di fuga rispondono. Il gruppo insegue a 2.37. Comincia la salita.
Here we are | Eccoci#Giro101 pic.twitter.com/S5YWptZnLl
— Giro d'Italia (@giroditalia) May 13, 2018
Comincia la salita, Masnada è sempre avanti, Boaro insegue ed il gruppo maglia rosa transita ai 10 km con 2.07 minuti di ritardo. Qualcosa si muove. Ai 5 km Masnada tiene a 58 secondi gli inseguitori ed a 1.20 il gruppo maglia rosa, con l’Astana sempre in testa che, un km dopo, riprende i primi inseguitori, con il solito Federico Masnada a non mollare. Fabio Aru soffre in fondo al gruppo.
Mancano 3 km all’arrivo, il gruppo riprende l’uomo in fuga dal 1 km al quale vanno i nostri applausi. Ai 2.5 km parte Giulio Ciccone, ma la sua azione si scioglie come neve al sole. Fabio Aru si stacca. Froome soffre e perde terreno. Parte Thibaut Pinot; Miguel Angel Lopez rilancia. Lopez non poteva fare altrimenti, dopo il lavoro fatto dalla sua squadra avrebbe rischiato il linciaggio questa sera in albergo.
Mancano 800 metri, Ciccone vuol vincere i casa sua ma oggi non è giornata. Restano in 5, Pozzovivo a tutta. La maglia rosa dietro controlla e parte. Incredibile rasoiata di Simon Yates, Pinot non riesce a rispondere e così la maglia rosa si aggiudica la tappa.
Simon again!#Giro101 pic.twitter.com/87KGTAsUqP
— Giro d'Italia (@giroditalia) May 13, 2018
Prova di forza dunque della maglia rosa che ora ha 2.27 da Chris Froome e 2.36 sul Cavaliere dei quattro Mori Fabio Aru. Per loro forse il Giro finisce qui. Ma siamo solo alla prima settimana e il film del Giro non è ancora arrivato alla fine del primo tempo.
Ciak, si Giro.