credit immagine: Luca Spinelli Cesena –.
Giro d’Italia: 4 e 5 Giugno 1994. I tanti appassionati di ciclismo ricorderanno sicuramente questi due giorni. Sono giorni storici, 48 ore che entreranno nella storia del ciclismo che presenterà al grande pubblico uno dei più grandi sportivi di sempre: Marco Pantani. Ma andiamo per ordine.
Giro d’Italia: 4 Giugno 1994, la prima vittoria di Marco Pantani
Tappa 14. Si va da Lenz a Merano. 235 chilometri tra salite (tante) e discese. Berzin, Indurain, Bugno, Tonkov e il diablo Chiappucci. Sono tanti i campioni in gara, tutti con ambizioni di classifica e sogni di vittoria. Tutti, però, non hanno fatto i conti con un outsiders che dal nulla rivoluzionerà il ciclismo. Non è bello. Pochi capelli, testardo come un mulo e ha già partecipato allo scorso Giro, ritirandosi dopo qualche tappa. Berzin è in rosa, Indurain insegue e Chiappucci cerca di fare quello che gli riesce meglio: il guastatore. La gara è stabile, nessun colpo di coda. D’un tratto quel ragazzo romagnolo decide di partire a 40 Km dal traguardo. Passo Stalle, Passo Furcia, Passo delle Erbe, Passo Eores e il Passo di Monte Giovo. Salite e discese difficili da affrontare in solitudine. Marco Pantani strappa, in pochi gli danno credito. Guadagna in salita e tiene in discesa. Arriverà con 40 secondi di vantaggio sui migliori ed inizia a far breccia nel cuore degli amanti del ciclismo.
Giro d’Italia: 5 Giugno 1994, la nascita del campione
5 Giugno 1994. Appena un giorno prima Marco Pantani aveva strabiliato il mondo con un’azione d’altri tempi. Per alcuni è il nuovo che avanza, per altri solo un’azione riuscita e nulla più. Arriva il Mortirolo.
Marco Pantani ha un ritardo sulla testa della classifica di 5 minuti e 36 secondi, troppo ampio il divario a cronometro con gli avversari. Sul Mortirolo il russo Evgenij Berzin e lo spagnolo Miguel Indurain. Al cospetto di due mostri sacri delle corse a tappe, troviamo il giovane protagonista della scorsa giornata che, non appagato dalla grande vittoria della tappa precedente, decide in quel Momento che è ora di farsi conoscere dal mondo intero. Un occhio ai due compagni di fuga, inserisce il cambio pesante, si alza sui pedali e lascia sul posto Berzin e Indurain. Poche pedalate e i due non riescono più a leggere la scritta Carrera, bianca su fondo rosso, sulla schiena di quel giovane corridore in rampa di lancio. Vincerà la tappa, si classificherà secondo nella classifica generale di quel Giro e farà innamorare tanta gente del ciclismo. Su quella strada, il 5 giugno del 1994, nasce il mito di Marco Pantani.