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Galles Rugby, c’è l’accordo. Vi abbiamo raccontato delle difficoltà che vive il mondo rugby in Galles, con la federazione in serie difficoltà economica e schiacciata dal loro stesso regolamento.
Senza stipendi e in seria difficoltà economica, i giocatori hanno minacciato lo sciopero, non giocando il 6 nazioni e, in particolare, la gara contro l’Inghilterra.
Galles Rugby: il regolamento
Per capire il corto circuito creatosi tra la WRU (Welsh Rugby Union) e giocatori bisogna ricordare che il regolamento della federazione gallese. Esso prevede che i giocatori per poter essere convocati in nazionale debbano giocare almeno 60 partite nel campionato gallese, questo significa che per giocare in nazionale non possono lasciare il proprio campionato. Ma non solo. Gli stipendi delle squadre di club in Galles e dunque dei giocatori, vengono pagati dalla stessa federazione. Con gravi problemi economici e senza la possibilità di pagare gli stipendi ecco che federazione e giocatori restano imbrigliati in un regolamento che di fatto mette i rugbisti davanti ad una scelta: giocare in nazionale senza alcuna fonte di reddito o volare in campionati stranieri per avere la propria stabilità economica ma rinunciare alla nazionale.
Trovato l’accordo
Dopo una serie di colloqui è stato trovato l’accordo tra federazione e giocatori. La crisi economica della federazione non si risolverà a breve termine e allora ecco decadere il vincolo delle 60 gare da giocare nel campionato gallese, sceso a 25, con la possibilità dunque per i giocatori di trasferirsi in altri campionati.
I giocatori potranno fare dei contratti esteri a tempo determinato e variabile.
Salva dunque la partita di questo Sabato contro l’Inghilterra a Cardiff che, in caso di rinuncia, avrebbe portato altri milioni di euro di debito. Una soluzione che non risolve di certo il problema, soprattutto per i tantissimi rugbisti che giocano in categorie minori e per le squadre di club che vedranno i giocatori più forti del mondo migrare verso campionati che gli assicureranno un lauto stipendo. E’ la fine del grande Rugby in Galles?
