credit immagine: Pierre-Yves Beaudouin.
Dopo 10 estenuanti anni di lotta contro ben 4 tipi diversi di tumore la 33enne mezzofondista Gabriele Grunewald ha perso la sua battaglia. Originaria di Perham, Minnesota, nel 2009 le viene diagnosticato carcinoma adenoideo-cistico e da quel momento inizia la battaglia.
Più forte di ogni avversità
La Grunewald è forte, molto forte, e dopo pochi mesi è gia in pista pronta per correre. Conquista nel 2010 il secondo posto nei 1500 metri nei campionati universitari. Poco dopo però le trovano un tumore alla tiroide e ricomincia il calvario di entrare ed uscire dagli ospedali. Risultato? Nel 2012 partecipa ai Trials per la qualificazione ai Giochi Olimpici di Londra, risultando la prima delle escluse. Gabriele Grunewald non solo corre ma lo fa per vincere e nel 2014 vince il titolo nazionale indoor sui 3000. Il sogno resta il medesimo. Prendere parte ai Giochi Olimpici di Rio. Il sogno verrà spezzato da una maledetta massa tumorale di 15 centimetri che le verrà asportata dal fegato. Il suo addome sembra spezzato a metà dalla cicatrice, ma la sua grinta è inscalfibe. Fine della carriera? Nemmeno per idea. Gaby torna nuovamente in pista ad allenarsi anche se stanca e fragile. Nel 2017 l’ultima apparizione in gara, ai campionati nazionali all’aperto di Sacramento nonostante sarà sotto cure chemioterapiche. Una recrudescenza del carcinoma tiroideo però stavolta non le ha dato scampo, l’ultima corsa contro il tempo non l’ha vinta lei! Addio Gaby, guerriera mai doma.