credit immagine: Pierre Selim .
Freddie Burns – Un errore di ricordare
Un conforto per il (nostro) futuro
Che si parli di figuracce o di errori, quando in futuro penserete d’averla fatta grossa, fate come noi: fatevi venire in mente quel che ha combinato il 13 Ottobre Freddie Burns in occasione di Bath-Tolosa, match valido per la Champions Cup di rugby. Con molta probabilità il vostro sbaglio in confronto non sarà che una futile inezia, senza contare che assai difficilmente sarà stato commesso sotto gli occhi di 14.500 tifosi.
QUEL MALEDETTO MINUTO
Ma andiamo con ordine, torniamo a Sabato, a quel maledetto minuto 76 di Bath-Tolosa. Il numero 76 sul cronometro, nel rugby, vuol dire una sola cosa: 4 primi, 240 secondi al fischio finale. 240 secondi che nell’occasione sono l’ultima speranza alla quale sono aggrappati i padroni di casa, sotto per 22 a 20. Gli inglesi stanno attaccando voracemente a ridosso della linea dei 5 metri di Tolosa, quando Freddie Burns, l’apertura di Bath, riesce finalmente a bucare la difesa francese e ad involarsi in area di meta. Il pubblico esulta, il gioco sembra fatto: basta schiacciare e sarà +3 a pochissimo dalla fine, senza contare gli ulteriori due punti della realizzazione. Il successo è letteralmente a portata delle mani di Burns, che sorride allegramente in segno di trionfo.
IN QUESTO CLIMA DI GIUBILO
c’è però qualcuno che non sente ancora detta l’ultima parola : si chiama Maxime Médard. E’ in campo come ala del Tolosa e si rifiuta categoricamente di accettare l’ormai probabile sconfitta, che giungerebbe per giunta ad un nulla dal termine. Probabilmente caricato anche dalla prestiva esultanza del pubblico di casa, il francese decide di provarci e si getta all’inseguimento di Burns, che nel frattempo si sta dirigendo verso il centro dei pali gongolando con fin troppa nonchalance. Una nonchalance che da il tempo a Médard di arrivare da dietro e di toccare con un balzo felino la palla, facendola cadere dalle mani del numero 10 inglese. La frittata è fatta. Il risultato è miracolosamente salvo agli occhi di Tolosa e disgraziatamente fermo a quelli di Bath, e così resterà fino alla fine, decretando la fatalità dell’errore misto a figuraccia commesso da Burns a quel maledetto minuto 76.
Noi intanto, con tanta pace dell’apertura inglese, ringraziamo: quando arriverà il nostro turno, sapremo a cosa pensare per confortarci.
Nicolo Pellegrini