credit immagine: Walfrido Chiarini.
Fausto Coppi – Galeotto fu un autografo
La chiamavano così per via del suo montgomery bianco con cui l’han vista le prime volte durante la tappa di Sankt Moritz del Giro d’Italia del 54 vicino al suo campione.
Sposata con Enrico Locatelli un medico condotto, fu proprio suo marito a chiederle un autografo del grande ciclista, nel 1948, al termine della Tre Valli Varesine. A seguito di questo incontro Giulia Occhini (suo vero nome) e Fausto Coppi iniziarono una relazione clandestina.
Ricevette una pubblica reprimenda da parte di Pio XII per abbandono del letto coniugale.
Fu arrestata per adulterio e scontò la sua pena dapprima per un mese in un carcere ad Alessandria, poi ai domiciliari nella sua casa ad Ancona.
Si sposarono in Messico ma il loro matrimonio non venne mai riconosciuto in Italia. Dal loro amore nacque a Buenos Saires Angelo Fausto. Unico modo per far si che portasse il cognome Coppi, del papà.
Dopo pochi anni lui la lasciò, morendo giovane di malaria, contratta durante una battuta di caccia in Africa. In Africa andò per quella che divenne la sua ultima gara in bici.
Il 2 gennaio 1960 muore Fausto Coppi, il Campionissimo #ArchivioCorriere https://t.co/I6EHfmIUkQ pic.twitter.com/9t15daGp3Q
— Corriere della Sera (@Corriere) January 2, 2017
Pur non avendo nulla di candido, la dama bianca splendeva di coraggio, quel coraggio che in quegli anni di chiusura gli permise di vivere con il ciclista che tanti amavano ma che lei amava più di tutti.
Buonanotte innamorati coraggiosi.