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Giro d’Italia 2018 – Caltanissetta – Etna 163 km. Siamo giunti alla Sesta Tappa del Giro, la più attesa dai grandi esperti e dai corridori. Abbiam sentito parlare più della tappa dell’Etna che della possibile unione Di Maio – Salvini. Non possiamo cominciare senza prima ricordare che esattamante un anno fa, El Pibe Pibernik in quel di Messina deliziava tutti alzando le braccia al cielo, pur mancando ancora un altro giro del circuito. Pare che anche la Madonnina del Porto si sia messa a ridere. La figura fatta? Ve la dice lui…
Primo arrivo in salita e la corsa rosa cambia il canovaccio iniziale. Abbandonato il classico copione che vede pochi uomini partire all’attacco, salvo poi inesorabilmente ripresi dal gruppo, lo svolgimento della tappa oggi appare totalmente diverso. Nonostante il percorso nei primi chilometri sia un lungo falsopiano, il ritmo è infernale; il gruppo non vuole proprio lasciare andare la fuga. Partono di forza un gruppo di 30 unità. Il plotone tergiversa, attendendo istruzioni dai direttori sportivi in ammiraglia sulla composizione dei fuggitivi. Il vantaggio degli uomini in fuga si dilata velocemente, arriva a circa 3 minuti; tra gli uomini all’attacco, i più pericolosi sono Sergio Henao, David de la Cruz, Esteban Chaves; temibili non solo per la tappa ma anche per la classifica generale. Il gruppo che avverte il pericolo si organizza per tenere stabilizzato il distacco, l’onore maggiore spetta alla BMC squadra della maglia rosa che in questi giorni ha lavorato tanto per mantenere il primato.
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Lavoro che si fa sentire nelle gambe degli uomini in rosa, così a dare manforte arrivano gli uomini dell‘Astana che, non avendo nessun corridore in fuga, si mette al lavoro per Miguel Angel Lopez, tra i favoriti per la vittoria di tappa. L’apporto della squadra kazaka è utile per portare il gruppo a poco più di un minuto ai piedi della salita a 15 km dal traguardo. Inizia la salita e cominciano le scaramucce tra gli uomini di fuga. Il gruppo di testa si screma e rimangono in 9 al comando.
Ai – 9,5 Giulio Ciccone con uno scatto bruciante si porta al comando in solitaria; dopo 2 km i compagni di fuga lo raggiungono. Il corridore della Bardiani-CSF non ci sta, oggi sembra essere scatenato, così parte di nuovo. Nel frattempo il gruppo maglia rosa è sempre tirato dall’Astana con un ritmo indiavolato che rende difficile gli scatti.
Ai 5 km inizia un tratto molto impegnativo, tra i fuggitivi parte Chaves che raggiunge e stacca Giulio Ciccone (troppo generoso e troppe energie sprecate per lui). Nel gruppo, dopo aver fatto lavorare i suoi compagni di squadra, parte Miguel Angel Lopez marcato a vista da Tom Dumoulin e dagli altri uomini di classifica.
A 3km Chaves cerca di amministrare le forze, mentre parte Domenico Pozzovivo marcato da Yates, che a 1,5 km stacca tutti per cercare la doppietta di squadra. Simon Yates raggiunge il compagno di squadra Esteban Chaves, lasciandogli la vittoria di tappa. Una doppietta storica per la Mitchelton-Scott.
#Giro101 A day can’t really get much better than 1-2 and then taking the PINK jersey 😁👚🎊🎉 @estecharu @SimonYatess pic.twitter.com/5vn1ysZlVp
— GreenEDGE Cycling (@GreenEDGEteam) May 10, 2018
Vince Chaves dunque, nuova maglia azzurra, pronto a sfoggiare sul palco il suo ormai famosissimo sorriso, mentre Simon Yates è la nuova maglia rosa di questo avvincente Giro. Una gara vulcanica, un film dal finale a sorpresa. Ciak, si Giro che tappa ragazzi!