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Adriano – Storia di un calciatore forte ma dall’animo fragile
Di talenti inespressi ne è pieno il mondo dello sport ed in particolare del calcio. Uno dei più recenti e forti giocatori che avrebbero sicuramente potuto dare di più è senza alcun dubbio l’imperatore Adriano Leite Ribeiro. Ragazzo dotato di una potenza strabiliante, ma dall’animo tanto fragile quanto desideroso di affetto, incapace di superare gli ostacoli che la vita presenta a tutti noi (il calvario di Adriano inizierà con la scomparsa del padre, vero punto di riferimento per il ragazzo).
Brasiliano atipico, capace di giocare come un carioca del futbol bailado ma che fa della forza e dell’esplosività la sua arma migliore. Tutti noi ce ne innamoriamo in una calda giornata estiva, quando Adriano si presenta al mondo in uno degli stadi più importanti e vincenti del pianeta.
Quel biglietto da visita a 180 Km/h
14 Agosto 2001. Trofeo S. Bernabeu. La partita tra Real Madrid e Inter è ferma sul risultato di 1a1. A Christian Vieri risponde Fernando Hierro su rigore. Hector Cuper a 5 minuti dalla fine decide di sostituire lo stanco Vieri e fare entrare un ragazzino brasiliano appena acquistato dal Flamengo in uno scambio con il flop Vampeta: Adriano. L’attaccante brasiliano mette subito in mostra le proprie qualità: corre, si sbatte, gioca con la squadra e per la squadra, figlio di una età e di una spensieratezza che purtroppo non troverà più. La partita sembra destinata a finire in parità, quando lo stesso Adriano si procura una punizione al limite dell’area. Si avvicina un ben più famoso e accreditato Clarence Seedorf. Per lui segnare contro la sua ex squadra sarebbe motivo di rivincita. Dalla panchina tuttavia arriva un monito: tira il ragazzino, tira Adriano. Scaglierà un missile terra aria a 178 km/h sotto la traversa del malcapitato Iker Casillas, si farà conoscere al mondo che estasiato guarderà quel ragazzino appena 19enne come un nuovo futuro campione da ammirare negli anni.